DJI rischia di essere bandita dal mercato USA
I droni del colosso cinese DJI potrebbero essere banditi dal mercato statunitense.
Il brevetto descrive un "apparato aeronautico ad ala rotante con bracci che si estendono da un corpo e un gruppo rotore attaccato ad un'estremità di ciascun braccio".
Un giudice americano ha stabilito che DJI ha violato il brevetto di un altro meno noto produttore di droni, e richiede che la maggior parte dei modelli DJI vengano eliminati dagli scaffali dei negozi e bloccati per l'importazione.
La sentenza è stata emessa il 2 marzo presso la US International Trade Commission (ITC), secondo un comunicato stampa di Steptoe, lo studio legale internazionale che rappresenta Autel Robotics USA, una società cinese che fabbrica droni, con sede a Seattle, Washington.
Autel aveva accusato DJI (ufficialmente SZ DJI Technology Co. Ltd.) di aver violato uno dei suoi brevetti (brevetto USA n. 9, 260.184), che si intitola "Compact unmanned rotary aircraft".
Il drone descritto e illustrato nel brevetto condivide alcune somiglianze con il DJI Mavic Pro:
E a quanto pare la pensa così anche il giudice capo dell'ITC, che ha stabilito la violazione da parte di DJI di questo particolare brevetto. Lo stesso raccomanda di vietare l'importazione e la vendita negli Stati Uniti dei seguenti droni: Mavic Pro, Mavic Pro Platinum, Mavic 2 Pro, Mavic 2 Zoom, Mavic Air e Spark.
Se la sentenza del giudice verrà confermata dalla commissione ITC, i droni DJI potrebbero essere banditi dagli Stati Uniti già a partire dal mese di luglio. Autel sta inoltre spingendo per estendere il divieto di importazione anche ad altri droni DJI, tra cui la linea Phantom 4 e Inspire.